Napoleone 1 Biennale di Renava BonifacioNapoleone 1 Biennale di Renava Bonifacio
©Napoleone 1 Biennale di Renava Bonifacio
Dialogo tra Mediterraneo e arte contemporaneaFino al 2 novembre

Biennale d’arte contemporanea De Renava

De Renava è un UFO culturale in Corsica, nato dall’idea di due amici appassionati d’arte che volevano realizzare una mostra d’arte contemporanea esigente, vivace e vibrante, con artisti di grande fama e altri emergenti, artisti internazionali e altri della Corsica. De Renava è anche un incontro tra l’arte e il patrimonio di Bonifacio, poiché le sedi espositive sono spesso inedite, solitamente chiuse al pubblico, il che conferisce alla biennale un sapore del tutto particolare e contribuisce a rafforzare l’eccezionalità dell’evento.

Roma? Amor!

Seconda edizione

Dal 2022, Bonifacio accoglie i grandi nomi dell’arte contemporanea. Un evento biennale negli anni pari, una mostra “off” negli anni dispari, e opere monumentali o più riservate installate in diversi punti della città per esporle al meglio. Fotografia, video, pittura e scultura si incontrano in questa seconda edizione di Roma Amor, un palindromo poetico che richiama ovviamente il Mediterraneo, ma che parla anche – e soprattutto – della caduta degli imperi, di quei momenti speciali prima che il vento cambi e una civiltà si disfi. Il dialogo tra arte antica e contemporanea coglie i visitatori alla sprovvista.

La magia di luoghi eccezionali

La mostra De Renava è insolita perché non si svolge in un unico luogo. Al contrario, i suoi creatori hanno cercato luoghi della città a volte nascosti, spesso chiusi al pubblico da molti anni, o di proprietà privata. Questi luoghi sono visti come degli scrigni che custodiscono le opere, sublimandole e invitando lo spettatore a un dialogo che si svolge sotto i suoi occhi e che può variare nel corso della giornata a seconda dell’intensità della luce. La caserma Montlaur, l’Impluvium, la Cisterna, l’Agorà e la cappella di Saint-Barthélemy vi aspettano!

Pompidou a Bunifazziu!

I più grandi nomi dell’arte contemporanea si sono affidati al team di De Renava fin dalla nascita dell’evento. Uno dei più emblematici è senza dubbio il Centre Pompidou, che ha esposto le sue opere nell’ambito della biennale “off” del 2023 e che tornerà l’anno prossimo.

Visitate il sito a vostro piacimento!

A differenza della maggior parte delle mostre, potrete iniziare a vagare a vostro piacimento, ma con un punto di ingresso – o di uscita – che è la famosa caserma di Montlaur, che è stata un edificio militare fino ai primi anni Ottanta. La prima o l’ultima opera da vedere è un immenso Napoleone dipinto da Jacques-Louis David, maestoso come il suo titolo di imperatore, la cui presenza a Montlaur riecheggia quella di un uomo tanto controverso quanto famoso a Bonifacio. Si può anche iniziare o terminare la visita dalla cappella di Saint-Barthélémy, anch’essa solitamente chiusa ai curiosi. Già il sentiero di ghiaia bianca che vi conduce promette un incontro particolare e senza tempo. In questa cappella, chiusa al pubblico, si trova un’installazione video e una campana ricavata da munizioni fuse: durante la guerra, le campane venivano fuse per produrre munizioni. È un modo di chiudere il cerchio tanto poetico quanto sconcertante, che offre spunti di riflessione.

50 opere, 20 artisti

Scultura, video, arte pittorica, fotografia, suono, stampo, fusione… Qualunque sia la vostra arte preferita, sfogliando Roma Amor troverete probabilmente delle opere notevoli, che vi sorprenderanno, vi affascineranno, vi divertiranno, forse vi incuriosiranno. Gli ideatori di De Renava, Prisca Meslier e Dominique Marcellesi, due figli della microregione, hanno riunito non meno di 50 opere, alcune delle quali create appositamente per la mostra, una collezione unica di opere d’arte.Alcune sono state create appositamente per la mostra, da una ventina di artisti noti – tra cui Basquiat, Blanca Li, Bill Viola e Youssef Nabil – e da artisti emergenti. E poi ci sono i corsi, anche in questo caso “perché qui c’è un incredibile vivaio artistico”, e i giovani che aspettano solo di sfondare e di raggiungere i grandi nomi come Basquiat, Blanca Li, Bill Viola e Youssef Nabil. Ange Leccia, il cui video La mer è stato esposto a Impluvium nel 2022. La magia di Roma Amor sta nella capacità di coniugare la contemporaneità con mille anni di storia, di fondere Jacques-Louis David con Basquiat, di creare un dialogo tra le opere e i luoghi che le ospitano.

Tra pertinenza e impertinenza

La grande forza della biennale Roma Amor è il dialogo costante tra le opere e i luoghi che le ospitano, tra le intenzioni degli artisti e il Mediterraneo, tra opere vecchie e altre create appositamente, anticonformiste e impertinenti perché rompono i codici e li combinano per creare una narrazione nuova, inedita, insolente.La grande forza della biennale Roma Amor è il dialogo costante tra le opere e i luoghi che le ospitano, tra le intenzioni degli artisti e il Mediterraneo, tra opere vecchie e nuove create appositamente, anticonformiste e impertinenti perché rompono i codici e li combinano per creare una narrazione nuova, originale e insolente. È questo, infatti, che rende la mostra accessibile a più livelli, incuriosendo grandi e piccini, avviando conversazioni infinite sul significato di questa o quella opera, aprendo il dialogo e sollevando domande sulla storia degli imperi in senso lato. Il grande punto di forza di Roma Amor è anche la sua capacità di portare il visitatore in un mondo allo stesso tempo familiare e totalmente estraneo. Familiare, perché il tema è sempre stato parte della nostra vita, senza che ce ne rendessimo conto. Estraneo perché gli unici imperi del mondo contemporaneo sono quelli mediatici, in contraddizione con l’immutabilità che i grandi nomi della storia hanno cercato di evocare.

Pensate che l’arte contemporanea sia solo per l’élite? I nostri mediatori sono qui per dimostrarvi che, al contrario, è accessibile a tutti. Ogni giorno alle 11.00 vengono organizzate visite guidate gratuite per farvi capire meglio come vengono presentate le opere e la scelta degli artisti. Non ve ne pentirete!

Siti emblematici ma dimenticati

Per la loro prima biennale, i creatori di De Renava hanno colpito nel segno riaprendo locali chiusi da anni, reinventandoli e dando loro una nuova, eccentrica seconda vita. Per questa nuova edizione, Prisca Meslier e Dominique Marcellesi hanno rinnovato la formula. Hanno mantenuto l’Impluvium e la sua imponente installazione in legno, la famosa cisterna e la caserma Montlaur, ma hanno aperto l’Agorà, un locale notturno chiuso da quasi trent’anni, e la cappella di Saint-Barthélemy che, ai tempi della Legione, veniva utilizzata come cinema dai soldati. La biennale De Renava è sempre anticonformista, ma selvaggiamente impertinente e sempre attuale.

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