Balade Mystique Cierge Religion BonifacioBalade Mystique Cierge Religion Bonifacio
©Balade Mystique Cierge Religion Bonifacio|MJo Culioli Vichera
Passeggiata mistica

Bonifacio ispirato e ispiratore

Segreta e misteriosa, Bonifacio non si rivela sempre a chiunque. Segnata dalla religione – contate il numero di chiese! – e dal suo cimitero marino mozzafiato, la città medievale non smette mai di stupire. Quale momento migliore per scoprire questo aspetto di Bonifacio se non l’autunno, quando la luce diminuisce e i suoni si fanno più tenui, quasi discreti?

Il giorno di Ognissanti è un momento sacro in Corsica e Bonifacio non fa eccezione. È il momento di immergersi nei misteri che pervadono la città sulla scogliera. Sono più numerosi di quanto si possa pensare e conferiscono un’atmosfera molto speciale a questo periodo dell’anno, forse il più mistico di tutti, insieme alle celebrazioni pasquali. Ed è anche il momento ideale per scoprire Bonifacio con gli amici…

Il sacro tra l'intimo e l'universale

Aprire la porta delle chiese

Più di venti edifici sparsi per la città

Se volete scoprire i segreti di Bonifacio, non abbiate paura di aprire le porte delle sue chiese. E c’è molto da fare! Sulla Marine, ce n’è solo una, Saint-Erasme, dedicata ai pescatori, che sono numerosi nella cittadina sulla scogliera. Nella Haute-Ville, una ventina di cappelle e chiese punteggiano le strade, a volte nascoste, a volte restaurate e trasformate, o imponendo la loro maestosità al visitatore. Ma per i bonifaciani il misticismo non è solo una questione di religione. L’appartenenza a una chiesa o a una confraternita è quasi uno stile di vita, una tradizione tramandata di padre in figlio, a volte fin dall’infanzia. È qualcosa di sacro, che tocca l’intimo e l’universale.

Un'atmosfera speciale

Tra il sacro e il profano

L'energia delle vecchie pietre

Cos’è che conferisce alle stradine di Bonifacio un’atmosfera così speciale? È difficile dirlo. Certo, c’è il fascino antico delle vecchie pietre, ma non è tutto. Quando le si guarda da vicino, quando si osservano i frontoni delle case, quando si toccano certi muri, si sente un’energia, come un piccolo brivido che corre lungo il braccio. Ma perché questo accada, bisogna concentrarsi e lasciarsi prendere dal silenzio della navata di Saint-Dominique, quasi vuota e con i suoi ciottoli irregolari. Dovete immaginare le riunioni dei confratelli, che si incontrano immancabilmente ogni settimana e provano i canti tradizionali. Se li incontrate, chiedete loro perché si dedicano a questo o quel santo. I bonifaciani saranno felici di raccontarvi perché sono così legati a queste tradizioni, che uniscono il sacro e il profano.

Dal quartiere pisano a Boscu

Tra il quartiere pisano e il cimitero, può essere una passeggiata davvero speciale. Dopo una pausa per una cioccolata calda in uno dei caffè di via Fred Scamaroni nel tardo pomeriggio, risalite via Simon Varsi verso piazza Carrega. In questo modo si torna alla passerella coperta che conduce alla scalinata Roy d’Aragon. Questa volta non le scenderemo, ma ascolteremo il vento al calar del sole. Lentamente, raggiungeremo l’Impluvium, un’antica vasca di raccolta dell’acqua piovana. Scendendo la scalinata di fronte alla caserma, si attraversa il parcheggio e si trova il sentiero sterrato che rivela, sulla sinistra, il pozzo di Saint-Barthélémy, un edificio militare del XIX secolo scavato nella roccia a 60 metri di profondità. Non è ancora possibile visitarlo, ma il solo fatto che raggiunga il livello del mare in una grotta dà un’idea della maestosità e dell’unicità del luogo. Proseguiamo ancora un po’, seguendo il sole per raggiungere il Boscu, con i suoi mulini in rovina immersi in una luce rosa-arancio… La fine della passeggiata è come un sogno.

Buono a sapersi

Il progetto Mémoire de paysages mira a ripristinare il Boscu, un’enclave verdeggiante scomparsa proprio alla fine del XVIII secolo. I bambini della città hanno ripiantato la vegetazione e sono diventati mecenati del sito.

Tombe come case

Il bianco del cimitero marino di fronte al mare

Un luogo che racconta a suo modo la storia della città

Come non visitare il cimitero marino? Si dice spesso che in Corsica le case più belle sono quelle dei morti. È vero che gli isolani hanno sempre costruito le loro tombe nei luoghi più belli, quelli con le viste più spettacolari. Il cimitero marino di Bonifacio non fa eccezione. Che ci si vada quando il sole è allo zenit o quando sta tramontando all’orizzonte, si troverà sempre un’atmosfera singolare, più rilassante che intrigante. Le cappelle di famiglia, costruite come piccole case bianche, raccontano a modo loro la vita della città. Anche se non sono molto diverse l’una dall’altra, le più sfarzose dicono di aver cresciuto gli sgiò, i signori della città. Le tombe semplici, molto più modeste, ci dicono anche che Bonifacio è una città rurale che ha lottato per esistere. Costruito nel 1823, quando la legge proibiva le sepolture nelle chiese, il cimitero marino è un mondo a sé. Nel giorno di Ognissanti, al calar della notte, le candele tremolano come le anime che celebrano. Uno spettacolo bellissimo e struggente.

Un antico monastero perso nella natura

Fuga a La Trinité

L’atmosfera mistica che circonda la città si respira anche quando ci si avventura nella campagna, a pochi chilometri dal centro storico. Guidando verso La Trinité, si vede il mare tra le curve della strada. Alla fine di una tortuosa strada sterrata, si incontra un eremo, un ex monastero risalente al XIII secolo, che invita i visitatori a fermarsi a riflettere. Anche qui le pietre sembrano voler parlare, raccontare la loro storia. E poi, dall’altra parte della strada, arrampicandosi su alcune rocce, la campagna – i piali – si estende, lasciando intravedere la città in lontananza. La calma è onnipresente, il relax quasi immediato.

All’Eremo della Trinità…

“L’interazione tra l’uomo e il sito è tale che gli abitanti di Bonifacio vorrebbero mantenere segreto questo luogo che, dalla sua posizione dominante, sembra sorvegliare la città dalle scogliere”. B. Di Meglio e E. Tomas, in Les lieux de mémoire de la Corse médiévale. Bonifacio, un territorio d’eccezione.

Una passeggiata che invita alla contemplazione

Il luogo è bucolico, un vero paradiso per i gatti, creature misteriose se mai ce ne sono state, che verranno a contendersi i vostri favori o vi ignoreranno superbamente. Potete sedervi al sole, passeggiare intorno all’eremo per scoprire i sentieri, avventurarvi – per i più sportivi – il più vicino possibile alla famosa croce della Trinità… Il luogo è un sito naturale protetto. Con la sua natura rigogliosa e la bellezza dell’edificio religioso, è facile capire perché.

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