Eglise Saint Dominique Vue Exterieure BonifacioEglise Saint Dominique Vue Exterieure Bonifacio
©Eglise Saint Dominique Vue Exterieure Bonifacio
Un piccolo gioiello di architettura gotica

Chiesa di Saint-Dominique

Situata in posizione arretrata rispetto alle strette vie della cittadella, la chiesa di Saint-Dominique è uno spettacolo impressionante! Costruita in pietra calcarea bianca, la sua sobrietà risplende nel paesaggio urbano.

Con il suo campanile traforato e la sorprendente geometria ottagonale, la chiesa è diventata negli anni la delicata sentinella dell’antico quartiere militare. Antica di 700 anni e pervasa da un forte senso di spiritualità, incuriosisce sempre i passanti che si dirigono verso di essa… Ed è una grande tentazione spingere una delle sue magistrali porte rosse per scoprire i tesori del suo ricco passato!

Sulle tracce dei Templari

Si sussurra che la chiesa sia stata costruita sul presunto sito di una precedente chiesa templare dedicata a Saint-Laurent. Le origini sono quindi misteriose, ma la presenza dei monaci domenicani è attestata già nel XIII secolo. Furono loro a completare l’edificio nel XIV secolo, grazie soprattutto alle sovvenzioni degli abitanti di Bonifacio. A giudicare da alcuni dettagli minuziosi e talvolta enigmatici della facciata occidentale, non c’è dubbio che l’aura dell’edificio e la predicazione dei frati domenicani dell’epoca arrivassero ben oltre le terre di Bonifacio…

“In estate, la chiesa vibra al ritmo dei concerti di canto polifonico! L’intensità di queste voci ancestrali rende l’esperienza unica e commovente, per chi vuole immergersi il più possibile nell’identità corsa”.

L'unica chiesa gotica della Corsica

L’elegante purezza della sua architettura ha abbagliato Prosper Mérimée, il famoso scrittore e Ispettore Generale dei Monumenti Storici, quando ha visitato la Corsica, e l’ha subito fatta classificare come monumento storico nel 1862. Ora tocca a voi cedere al suo fascino… perché questa chiesa è unica! Rimane l’unico edificio in Corsica ad essere stato progettato originariamente in stile completamente gotico. Secondo i testi del XIV secolo, è l’edificio più “moderno” dell’isola in termini di architettura religiosa. In quanto chiesa conventuale, ne facevano parte la loggia dell’Arsenale, a pochi passi dalla chiesa, e l’adiacente municipio di oggi. È il simbolo di un’epoca in cui Bonifacio era anche terra di conventi.

L’edicola di San Bartolomeo o San Bartolu in Bonifacio, che rappresenta la triste fine di questo santo scorticato vivo, fu probabilmente realizzata nella bottega di un grande scultore genovese: Anton Maria Maragliano (1689-1765). Oltre alla finezza della lavorazione, soprattutto nella cura del movimento delle figure, non si può non rimanere colpiti dalla sua imponente statura! Pesa più di 800 kg! Portare questa teca nelle processioni pasquali o nel giorno della sua festa patronale, il 24 agosto, è una vera impresa!

Bellezza selvaggia

L’interno è una continuazione delle facciate esterne: anch’esso è ornato da un’architettura votata alla semplicità, con un’ottima padronanza della volta a crociera.

“Lasciare entrare la luce” era una delle principali preoccupazioni dei costruttori del primo gotico, e questa chiesa non fa eccezione. In origine era molto aperta, con aperture regolari nelle parti superiori della navata e nelle cappelle. Immersa nella cosiddetta luce divina, l’ambiente era favorevole alla meditazione…

Per quanto riguarda gli arredi sacri, la presenza di altari in marmo policromo del XVIII secolo e di dipinti raffiguranti l’iconografia cara all’ordine domenicano testimoniano un passato prestigioso.

La chiesa vanta anche una ricca statuaria, con i gruppi processionali di Santa Maria Maddalena e San Bartolomeo, scolpiti in legno in stile barocco, che attendono pazientemente la loro prossima celebrazione. Anche in questo caso si nota la maggiore influenza artistica e religiosa della città madre, Genova.

Le voci dell'emozione

In una serata primaverile, estiva o autunnale, lasciatevi trasportare dalle voci che si tingono di una forte identità isolana, quelle dei canti polifonici che, ogni giovedì sera (e anche il lunedì di settembre e ottobre), animano il luogo con un’intensa emozione. Sia la chiesa di Saint-Dominique che quella di Saint-François vantano un’acustica raffinata che valorizza al meglio questo patrimonio immateriale. Qualunque sia la chiesa scelta, l’esperienza vale la pena per chi desidera un assaggio autentico del patrimonio dell’isola. Il programma della stagione di concerti di canti polifonici è così vario che vi conquisterà sicuramente. Allora, cosa state aspettando?

Lasciatevi tentare da un concerto polifonico!

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